martedì 29 gennaio 2013

Rosestrasse


Voto: 4/5

Titolo del film: Rosestrasse

Nazione: Germania

Anno: 27/01/2004

Genere: Drammatico

Durata: 136 Min

Regia: Margarethe von Trotta



Interpreti principali: 

Lena Fischer: Katja Riemann

Hannah Weinstein: Maria Schrader

Arthur Von Eschenbach: Jürgen Vogel

Fabian Fischer: Martin Feifel

Ruth Weinstein: Jutta Lampe

Luis: Fedja van Huêt

Lena Fischer A 90 Anni: Doris Schade

Rachel Rosenbauer: Carola Regnier


TRAMA DEL FILM ROSENSTRASSE: 
Ruth è una signora newyorkese che ha appena perso il marito. Nei giorni di lutto comincia a riflettere sempre più sulla religione ebraica ortodossa e questo la porta a disapprovare anche il matrimonio della figlia Hannah con il sudamericano Luis. Per capire le ragioni di un cambiamento tanto radicale, Hannah si reca a Berlino dove conosce Lena Fisher, che da bambina aveva incontrato sua madre a Rosenstrasse: la strada in cui, nel 1943, centinaia di donne si riunirono per manifestare contro la deportazione dei loro mariti ebrei.



 trama tratta da “comingsoon.it/”
                                                        


Il 27 gennaio è il giorno della memoria, quest’evento è indispensabile per non dimenticare le oscenità perpetuate dai nazisti nei confronti degli ebrei. Il giornata della memoria serve anche come monito per le nuove generazioni, per impedire di ricommettere gli stessi errori.
Il 29/1/2013 nei locali dell’istituto che frequento, in occasione della giornata della memoria sono state intraprese delle iniziative didattiche proiettando dei film riguardanti il periodo della shoah.

Uno di qusti lungometraggi è “Rosestrasse”, una pellicola insolita per questo genere di film, per il semplice motivo che la regista: “Margarethe von Trotta” da una chiave di lettura particolare ambientando il film negli anni immediatamente successivi agli avvenimenti del 1945. Quella di non mostrare direttamente i “classici” luoghi, di molte pellicole che hanno narrato di questo dramma, ma di farli immaginare attraverso un viaggio fatto di “flashback -  flash forward” che messi al punto giusto danno una mano a comprendere i fatti.

Il film narra di una bambina salvata dalle deportazioni dei nazisti, grazie ad una signora tedesca sposata con un ebreo. Quest’ argomento dei matrimonio misti nel film è ricorrente, quasi a voler simboleggiare una speranza di dialogo.

La piccola, crescendo mette su famiglia, la figlia ormai donna, in occasione della morte del padre incontra una cugina che neanche conosceva.
Questa parente  suggerisce alla ragazza di cercare  l’anziana signora salvatrice della madre.
 È grazie a lei che il film riesce nel suo intento, cioè quello di far rivivere quel periodo.
Il film termina con “l’affido” della piccola Rose a colei che l’aveva salvata.
 Devo ammette che questa produzione cinematografica inizia e porta a compimento l’arduo compito di affrontare questo argomento in un modo non convenzionale, quasi bizzarro pur ottenendo lo stesso risultato.





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