Voto: 4/5
Titolo del film:
Rosestrasse
Nazione: Germania
Anno: 27/01/2004
Genere: Drammatico
Durata: 136 Min
Regia: Margarethe
von Trotta
Interpreti principali:
Lena Fischer: Katja
Riemann
Hannah Weinstein: Maria
Schrader
Arthur Von
Eschenbach: Jürgen Vogel
Fabian Fischer: Martin
Feifel
Ruth Weinstein: Jutta
Lampe
Luis: Fedja van
Huêt
Lena Fischer A 90
Anni: Doris Schade
Rachel Rosenbauer: Carola Regnier
TRAMA DEL FILM ROSENSTRASSE:
Ruth è una signora newyorkese che ha appena perso il marito. Nei giorni di lutto comincia a riflettere sempre più sulla religione ebraica ortodossa e questo la porta a disapprovare anche il matrimonio della figlia Hannah con il sudamericano Luis. Per capire le ragioni di un cambiamento tanto radicale, Hannah si reca a Berlino dove conosce Lena Fisher, che da bambina aveva incontrato sua madre a Rosenstrasse: la strada in cui, nel 1943, centinaia di donne si riunirono per manifestare contro la deportazione dei loro mariti ebrei.
trama tratta da “comingsoon.it/”
Il 27 gennaio è il
giorno della memoria, quest’evento è indispensabile per non dimenticare le
oscenità perpetuate dai nazisti nei confronti degli ebrei. Il giornata della
memoria serve anche come monito per le nuove generazioni, per impedire di
ricommettere gli stessi errori.
Il 29/1/2013 nei
locali dell’istituto che frequento, in occasione della giornata della memoria
sono state intraprese delle iniziative didattiche proiettando dei film
riguardanti il periodo della shoah.
Uno di qusti
lungometraggi è “Rosestrasse”, una
pellicola insolita per questo genere di film, per il semplice motivo che la
regista: “Margarethe von Trotta”
da una chiave di lettura particolare ambientando il film negli anni
immediatamente successivi agli avvenimenti del 1945. Quella di non mostrare direttamente
i “classici” luoghi, di molte pellicole che hanno narrato di questo dramma, ma
di farli immaginare attraverso un viaggio fatto di “flashback - flash forward” che messi al punto giusto
danno una mano a comprendere i fatti.
Il film narra di
una bambina salvata dalle deportazioni dei nazisti, grazie ad una signora
tedesca sposata con un ebreo. Quest’ argomento dei matrimonio misti nel film è
ricorrente, quasi a voler simboleggiare una speranza di dialogo.
La piccola,
crescendo mette su famiglia, la figlia ormai donna, in occasione della morte
del padre incontra una cugina che neanche conosceva.
Questa
parente suggerisce alla ragazza di
cercare l’anziana signora salvatrice
della madre.
È grazie a lei che il film riesce nel suo
intento, cioè quello di far rivivere quel periodo.
Il film termina
con “l’affido” della piccola Rose a colei che l’aveva salvata.
Devo ammette che questa produzione
cinematografica inizia e porta a compimento l’arduo compito di affrontare
questo argomento in un modo non convenzionale, quasi bizzarro pur ottenendo lo
stesso risultato.
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