sabato 16 febbraio 2013

Invictus


Voto: 1/5

Titolo: Invictus

USCITA CINEMA: 26/02/2010
GENERE: Biografico, Drammatico
REGIA: Clint Eastwood
DURATA: 134 Min


Interpreti principali:

Nelson Mandela: Morgan Freeman, Francois Pienaar: Matt Damon,
Willem: Robert Hobbs, George: Langley Kirkwood

TRAMA DEL FILM INVICTUS:
Sconfitto l'apartheid, Nelson Mandela, capo carismatico della lotta contro le leggi razziali, diventa presidente del Sudafrica grazie alle libere elezioni. Anche il mondo dello sport viene coinvolto dall'evento: il Sudafrica si vede assegnato il mondiale di Rugby del 1995 e sulla scena internazionale ritornano gli Springboks, la nazionale sudafricana dagli anni '80 bandita dai campi di tutto il mondo a causa dell'apartheid. Il rugby, infatti, è sempre stato lo sport più seguito dagli Afrikaner e ai cittadini sudafricani di colore veniva riservato negli stadi un misero settore, di solito occupato per tifare la squadra avversaria. In occasione della cerimonia di apertura del campionato mondiale, l'ingresso in campo del presidente Mandela che indossa la maglia di jersey degli Springboks segna un passo decisivo nel cammino verso la pace tra bianchi e neri. A collaborare con lui a questo progetto di integrazione e pacificazione attraverso lo sport, Francois Pienaar, il capitano della nazionale Sudafricana.

Il film inizia con la liberazione di Mandela e la fine dell’ apartheid. Mandela insediatosi come presidente si pone subito il problema di come riappacificare due popoli divisi da antichi odi e rancori.  Eastwood ci racconta uno dei momenti più delicati della storia del sud Africa, attraverso lo sport il regista ci fa rivivere questo storico momento
Il film lascia perplessi gli spettatori per la scelta del regista di anteporre ampiamente l’aspetto sportivo a quello politico. Spesso, durante la visione, ci si dimentica di vedere un film sull’ apartheid, ma piuttosto sempre di guardare un film sui campionati modiali di rugby.  Clint Eastwood dimostra ancora una volta di essere un grande regista nella direzione degli attori, questa volta a non convincere e a sceneggiatura.
Da uno dei più gradi registi americani di sempre è lecito aspettarsi di più, molto di più!

     

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